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Bella ciaspolata ai piedi della più spettacolare catena montuosa del Trentino. Da Andalo al Rifugio «La Montanara», poi la discesa tra i boschi fino alla Baita Pineta per la ricca cena tipica trentina. |
22/02/2009 - Anche la 3ª ciaspolata di questo 2009 è andata in archivio. Ieri pomeriggio, sull'Altopiano della Paganella, 19 tra soci e simpatizzanti hanno dato vita a questa nuova avventura sulle racchette da neve, iniziata nel primissimo pomeriggio da Andalo. Dopo aver attraversato il paese, il gruppo ha imboccato la strada forestale per il Pradèl, subito abbandonata per imboccare - dopo aver indossato le ciaspole - il sentiero che conduce al vivaio forestale.
Questo primo tratto è stato caratterizzato da una leggera salita, con il sentiero che procedeva a zig-zag tra faggi ed abeti, molti dei quali spezzati dal peso della neve e caduti di traverso sulla via, costringendo di tanto in tanto il serpentone a delle deviazioni. Dopo aver raggiunto il pianoro del vivaio, si è proseguito in falso piano fino al parcheggio di località Valbiole, dove si è rientrati sulla strada forestale abbandonata poco dopo l'uscita da Andalo. La salita è quindi proseguita sulla strada, con il fondo compatto grazie al passaggio dei gatti e delle motoslitte, fino alla località Busa dell'acqua, dove si trova la presa dell'acquedotto che serve i comuni dell'altopiano.
Qui è stata abbandonata la strada forestale per il Pradèl, proseguendo a destra sulla strada - assai più ripida - che punta dritta al rifugio La Montanara. Quest'ultimo km di salita è stato il punto più impegnativo della camminata, non tanto per il fondo (anche qui compatto grazie al passaggio dei gatti battipista), ma per la pendenza. In circa 1000 metri, infatti, si è passati dai 1250 metri di quota della località Busa dell'acqua ai 1535 del rifugio La Montanara: quasi 300 metri di dislivello, con una pendenza media vicina al 30% e il tratto finale, un vero e proprio muro, dove si camminava con le punte, sfruttando il ramponcino che si trova nella parte anteriore delle ciaspole.
La sfacchinata è stata ampiamente ripagata dal panorama che i Rinco si sono trovati davanti agli occhi una volta raggiunto il pianoro del Rifugio La Montanara. La catena del Brenta, nonostante il cielo non fosse limpido e terso come nel test di venerdì scorso, si stagliava maestosa con le sue guglie spruzzate di bianco. A destra si poteva notare l'imponente figura del Croz dell'Altissimo (2.339), caratterizzata dai suoi mille metri di parete verticale, poi - spostando lo sguardo verso sinistra - si scorgeva la serie infinita di cime dalle caratteristiche forme aguzze, frutto della millenaria azione di acqua, neve e vento sulla fragile roccia dolomitica.
Il gruppo è rimasto una buona mezzora a godersi qualche timido raggio di sole che di tanto in tanto faceva capolino tra le nuvole, recuperando nel frattempo un po' di energie dopo la dura salita finale, poi è cominciata la discesa nei prati innevati, in direzione del Pradèl. Dopo qualche centinaio di metri è stata incontrata Malga Tovrè, struttura alpestre di proprietà del Comune di Molveno dove è stata attivata una fattoria didattica. Ovviamente in questo periodo la malga è chiusa e i Rinco ne hanno approfittato per una foto di gruppo quanto mai originale, scattata ... sul tetto della stalla! Già, perchè la malga si trova lungo un pendio e vista l'enorme quantità di neve caduta n questo inverno, la falda a monte è stata raccordata al suolo dallo spesso manto bianco, tanto che il tetto sembrava una rampa di lancio!
Dopo l'originale fotografia, il gruppo ha proseguito la sua discesa fino alla località Pradèl, stazione d'arrivo dell'impianto di risalita che parte da Molveno e ottimo punto d'osservazione del sottostante lago, con il panorama che spaziava fino al gruppo Bondone-Stivo.
Il cammino è proseguito tra prati e boschi, fino a raggiungere - dopo oltre tre ore di cammino complessivo - la Baita Pineta, dove era in programma la meritata sosta ristoro. Nel caldo ambiente della struttura in legno e pietra, l'amico Tiziano ha servito una tipica cena trentina di montagna, con l'immancabile polenta accompagnata da diversa carne arrosto (stinchi, puntine, salcicce), crauti e cotechino, funghi trifolati e fagioli, per finire con il dolce (a scelta fra torta di ricotta, torta di mele, torta al cioccolato e yogurt con frutti di bosco caldi), il caffè e ... l'antigelo! Qui si è notato più d'un bis, con i bicchieri che via via si son riempiti di grappa al mugo, grappa all'ortica, grappa al mirtillo ...
Dopo cena il rientro ad Andalo in notturna, per gli ultimi, digestivi, 3 km della giornata, che hanno permesso di smaltire l'alcol e risvegliare i Rinco dal torpore, grazie all'aria decisamente frizzante della serata.
A marzo è probabile un nuovo appuntamento (l'ultimo con le racchette da neve, in località da definire), prima di cominciare la nuova stagione in sella alle MTB.
Andalo: da qui è partita la nostra camminata
Il ritrovo è al parcheggio del Centro Sportivo. Sullo sfondo la
catena del Brenta
Il primo tratto della camminata è in paese, per raggiungere
l'imbocco della strada forestale
Raggiunta la strada forestale percorriamo i primi 300 metri, fino
alla deviazione per il sentiero nel bosco
Si lascia la strada battuta e si imbocca il sentiero: pit-stop per
indossare le ciaspole
Si inizia a salire. Il sentiero è comodo e poco ripido
El Griso, uno dei New-Rinco 2009
L'Uomo Ombra, altro New-Rinco 2009, seguito dallo Schiaccianoci del
Terminillo
Il cielo non è limpidissimo e le nuvole creano continui giochi di
luci ed ombre
Si procede incolonnati, verso il vivaio forestale
Il sentiero sale a zig-zag tra faggi ed abeti
Il passaggio nei pressi del vivaio forestale
Si procede nel bosco, facendo slalom tra i rami degli alberi
spezzati dalla neve
Raggiunta loc. Valbiole, torniamo sulla strada forestale, con la
neve battuta dai gatti
Dopo la "Busa dell'acqua" lasciamo la strada forestale e imbocchiamo
la direttissima per la Montanara
Più avanti notiamo il muro (oltre il 30% di pendenza) che ci
attende. Testa bassa e via ...
Bubu procede a capo chino. La salita non concede tregua
Panzella rispolvera l'antica tecnica del zig-zag, da lui usata più
volte in MTB
Dopo la sfacchinata, l'arrivo al Rifugio La Montanara
Giunti in cima, facciamo una sosta per cambiarci l'abbigliamento
sudato e per tirare un po' il fiato
Sotto di noi la Val delle Seghe e in fondo uno scorcio del Lago di
Molveno
La catena del Brenta, con l'inconfondibile stele del Campanil Basso
L'immancabile foto di gruppo
Dopo la sosta e le foto di rito, riprendiamo il cammino, in discesa,
verso la località Pradèl
Ci incolonniamo nei prati innevati. Dietro di noi l'imponente mole
del Croz dell'Altissimo
Dopo un po' ci appare il Lago di Molveno
Scendiamo nella neve fresca, lasciandoci alle spalle il gruppo del
Brenta
Il sole, nel frattempo, inizia a sparire dietro le montagne
Il tramonto arriva in pochi minuti
Il sentiero prosegue nei prati. Sullo sfondo c'è sempre il lago di
Molveno
Poco dopo arriviamo a Malga Tovre
L'abbondante strato di neve sui tetti
IGrazie allo spesso manto di neve possiamo addirittura salire sul
tetto delle malga.
Noi ne approfittiamo per una originale foto di gruppo.
Scendiamo dal tetto della malga e proseguiamo il cammino
Ci dirigiamo verso il Pradèl. Ormai gli impianti sono chiusi e
attraversiamo la pista
L'ultimo tratto è in ripida discesa nel bosco, con scivolo finale !
Dal Pradèl ammiriamo il Lago di Molveno
Poco dopo il Pradèl incontriamo l'Acropark, dove alcuni Rinco si
divertono con il ponte di corda
Dopo la pausa ludica riprendiamo il cammino verso il locale tipico
dove è previsto il ristoro
Procediamo tra gli alberi, quando ormai la luce comincia a
scarseggiare
Finalmente arriviamo alla Baita Pineta. Il filo di fumo che esce dal
camino è incoraggiante ...
Prima di entrare nel locale sistemiamo l'attrezzatura
Una suggestiva immagine serale della Baita Pineta
Tavolata-1
Tavolata-2
"Alla Baita Pineta, ho visto cose che voi umani nemmeno immaginate ..." |
Usciamo dalla baita, sazi e soddisfatti, quando ormai sono calate le
tenebre
Sarà forse l'effetto-grappino, ma l'umore è alto
Illuminando la strada con le torce frontali, ci incamminiamo verso
il paese
Arriviamo ad Andalo poco dopo le 20,00. Anche questa avventura è
andata